Iniziativa per il dimezzamento: «200 franchi bastano»
L'iniziativa popolare «200 franchi bastano» mette a rischio il panorama culturale svizzero. Il dimezzamento della tassa sui media e la conseguente riduzione dei compensi derivanti dai diritti d'autore comporterebbero una drastica riduzione delle entrate degli operatori culturali di tutti i settori.
Nel giugno 2026 si voterà sull'iniziativa popolare «200 franchi bastano» (iniziativa SSR per il dimezzamento). L'iniziativa chiede una riduzione della tassa sui media da 335 a 200 franchi. Inoltre, le imprese dovrebbero essere esentate dal suddetto canone. L'iniziativa sarà sottoposta a votazione senza controproposta.
Indipendentemente dall'iniziativa popolare, il Consiglio federale ha deciso di ridurre a 300 franchi il canone radiotelevisivo per le economie domestiche private. Questa riduzione avverrà gradualmente dal 2027 al 2029. Inoltre, a partire dal 2027, circa l'80% delle imprese soggette all'imposta sul valore aggiunto sarà esentato dalla tassa sui media.
Già oggi la SSR sta attuando un programma di risparmio. Entro il 2029 dovrebbero essere risparmiati 270 milioni di franchi, pari a circa il 17% dell'attuale quadro finanziario. Le prime trasmissioni, come il «Wissenschaftsmagazin» di Radio SRF2 o «Gesichter und Geschichten», «Vivants» o «Nuovo», sono state cancellate. L'approvazione dell'iniziativa per il dimezzamento porterebbe a un ulteriore indebolimento del servizio pubblico mediatico e a ulteriori tagli ai programmi della SSR. La SSR produce infatti contenuti che altri fornitori non sono in grado di finanziare, come film quali «Zwingli», serie quali «Tschugger», numerosi documentari o trasmissioni culturali e informative. Anche nel settore musicale la SSR è un partner affidabile per la promozione della musica svizzera, dalla musica popolare alla musica classica fino al rock. In base alla «Carta della musica svizzera», la SSR si impegna a trasmettere una quota adeguata di produzioni musicali svizzere nei programmi radiofonici. Nel 2024, la quota di musica svizzera nella maggior parte delle emittenti SSR era compresa tra il 20% e il 45% (cfr. 2024_Anteil Schweizer Musik in Radiosendungen der SRG_DE). Al contrario, le emittenti private dedicano poco o nessuno spazio alla produzione musicale locale (cfr. 2024_Anteil Schweizer Musik in Sendungen der Privatradios_DE).
Ulteriori riduzioni della tassa sui media avrebbero gravi ripercussioni sulla scena culturale svizzera. In particolare, diminuirebbero notevolmente i proventi degli operatori culturali derivanti dai diritti d'autore e dai diritti di protezione affini. La scena culturale locale, soprattutto quella cinematografica e musicale in tutti i suoi settori, verrebbe privata delle sue fondamenta. Questo solo pochi anni dopo il chiaro verdetto popolare sull'iniziativa «Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo (iniziativa No Billag)», che nel marzo 2018 è stata respinta con il 71,6 % di voti contrari e da tutti i Cantoni. Già allora la scena culturale svizzera si era schierata chiaramente contro i piani di riduzione dei fondi alla SSR e le relative ripercussioni sul panorama culturale svizzero (cfr.
· Blick: Darunter DJ Antoine, Baschi und Stefanie Heinzmann: 5000 Kulturschaffende bekämpfen No-Billag (Tra questi DJ Antoine, Baschi e Stefanie Heinzmann: 5000 operatori culturali combattono No Billag)
· NZZ: Künstler machen mobil gegen No-Billag-Initiative (Gli artisti si mobilitano contro l'iniziativa No Billag )
Swisscopyright invita a respingere l'iniziativa che prevede il dimezzamento del canone radiotelevisivo. Il gruppo delle cinque società di gestione svizzere ProLitteris, SSA, SUISA, Suissimage e SWISSPERFORM ritiene che non sia possibile discutere l'ammontare del canone fintanto che non vi è chiarezza sul mandato, sulla concessione della SSR e sul servizio pubblico:
1. Una riduzione del canone, anche quella prevista dal Consiglio federale tramite un'ordinanza, non può essere attuata senza che siano definiti anche il servizio pubblico mediatico e quindi il mandato della SSR. Infatti, chiedere una riduzione della tassa e, al contempo, voler limitare gli obblighi della SSR implica necessariamente questioni di contenuto relative alla configurazione della concessione della SSR a partire dal 2029. L'articolo 68a capoverso 1 lettera a LRTV (Legge federale sulla radiotelevisione) stabilisce quanto segue: determinante per la fissazione dell'importo del canone è, tra l'altro, il fabbisogno per il finanziamento dei programmi della SSR e dell’insieme dell’offerta giornalistica della SSR necessarie all'adempimento del mandato di programma.
2. Nel giugno 2024 il Consiglio federale ha comunicato la sua intenzione di orientare il mandato della SSR in modo più mirato su informazione, formazione e cultura. Di conseguenza, il servizio pubblico e quindi in particolare anche il mandato di promuovere la creazione culturale dovrebbe essere presentato in modo più chiaro e comprensibile al grande pubblico. Il Consiglio federale ha la competenza di determinare l'ammontare dei canoni. Se intende esercitare questo diritto in modo responsabile e duraturo, prima di discutere l'importo della tassa sui media dovrebbe illustrare, in una concessione SSR rinnovata, in che modo il settore culturale sarà rafforzato nell'offerta della SSR, affinché i contribuenti sappiano cosa ricevono in cambio.
Commento di Swisscopyright
(Lettere di sessione sono solamente in francese e tedesco)
Lettera di sessione_2304: «Ordonnance sur la radio et télévision: La culture doit être renforcée»
Lettera di sessione_1704: «NON à «No Billag» – OUI à la culture suisse»
Lettera di sessione_1703: «Service public – de bonnes conditions-cadre pour les artistes suisses»
Ulteriori informazioni
Alleanza Diversità mediatica
Messaggio del Consiglio federale: FF 2024 1720 - Messaggio concernente l'iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)» | Fedlex
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