Losanna/Berna/Zurigo, 9 settembre 2019 – Il futuro vede gli artisti svizzeri rimanere a mani vuote: i titolari di alberghi e di case vacanze non dovrebbero più pagare alcun compenso per i diritti d’autore, pur offrendo musica e film sui loro dispositivi tra i servizi commerciali disponibili nelle camere. Anziché essere ricompensati equamente per l’uso commerciale delle loro opere e prestazioni, musicisti, cineasti, attori e altri operatori culturali sovvenzionerebbero con il loro lavoro il settore alberghiero della Svizzera. Il Consiglio nazionale affronterà la questione il 10 settembre. Nella primavera del 2019 il Consiglio degli Stati ha deciso di respingere tale iniziativa.
È in gioco un compromesso conquistato con fatica
La proposta viola il compromesso raggiunto dal gruppo di lavoro in merito al diritto d’autore (GDLA 12), fragile e conquistato con grande difficoltà. La richiesta di fare (improvvisamente) un’eccezione per gli albergatori arriverebbe molto in ritardo nel progetto di legge in seno al Consiglio nazionale. Tuttavia in passato per raggiungere il compromesso autori e aventi diritto hanno fatto molte concessioni.
Si creerebbe inoltre un precedente: a dicembre 2017 il Tribunale federale ha deciso che si doveva continuare a pagare una sovvenzione per la diffusione di programmi radio e televisivi nelle camere di hotel o nelle case vacanza, se i dispositivi necessari come televisori o radio venivano messi a disposizione dall’albergatore o locatore del luogo di villeggiatura. Poiché questa offerta è fatturata agli ospiti, non si tratta di un uso privato.
Non verrebbe rispettato il diritto internazionale e gli operatori culturali svizzeri sarebbero svantaggiati
Il nuovo articolo della LDA si troverebbe in contraddizione con la Convenzione di Berna, un atto di diritto internazionale a tutela delle opere di letteratura e arte. Tale conclusione emerge da una perizia dell’Università di Losanna commissionata da Swisscopyright, l’associazione delle cinque società di gestione svizzere. Pertanto l’articolo potrebbe valere per gli operatori culturali svizzeri solamente se la Svizzera si impegnasse a rispettare i propri obblighi internazionali. Si tratterebbe di una discriminazione dei confronti degli operatori culturali svizzeri: gli artisti svizzeri non riceverebbero più indennità, tuttavia gli hotel dovrebbero pagare per le opere degli operatori culturali stranieri. Il regolamento violerebbe anche altri accordi internazionali: il World Copyright Treaty WCT e l’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale dell’OMC TRIPS. Tale situazione potrebbe avere come conseguenza l’adozione di sanzioni economiche contro la Svizzera.
Nessuna richiesta dai cantoni
L’articolo solleverebbe anche ospedali e penitenziari dall’obbligo di versare i compensi per il diritto d’autore. Tuttavia né i penitenziari cantonali né gli ospedali avanzano tale richiesta. In questo caso si farebbe un’eccezione per loro solo su richiesta del settore alberghiero. Questa misura proposta dal settore privato arrecherebbe gravi danni agli operatori culturali, nell’ordine di milioni.
In quanto rappresentanti degli operatori culturali, le società di gestione svizzere aderenti a Swisscopyright, ProLitteris, SSA, SUISA, SUISSIMAGE e SWISSPERFORM chiedono al Parlamento di rispettare il lavoro e le prestazioni degli operatori culturali svizzeri e di respingere la proposta.
(Lettera aperta invitando il Presidente di HotellerieSuisse a comportarsi all’insegna del fair play)