Swisscopyright, l’associazione delle cinque società di gestione svizzere ProLitteris, SSA, SUISA, SUISSIMAGE e SWISSPERFORM, è lieta che il Parlamento abbia in gran parte aderito al compromesso dell’AGUR avanzato dal Consiglio federale. Nella sua decisione, il Parlamento ha giustamente respinto ulteriori interventi aggiuntisi a posteriori che avrebbero penalizzato gli operatori culturali.
Il compromesso è il frutto dell’opera pluriennale di rappresentanti dei diversi gruppi di interesse coinvolti. Con la revisione, il Consiglio federale mirava ad allineare la legge sul diritto d’autore all’era di Internet. La nuova legge consente quindi anche ad autori, interpreti, editori e produttori di trarre vantaggio dalla digitalizzazione.
Necessità di ottimizzazione nell’ambito del trasferimento del valore (transfer of value)
Swisscopyright segnala però il problema principale della digitalizzazione che resta ancora irrisolto per gli autori: oggi, attraverso le piattaforme Internet, le opere protette quali video, testi, immagini e file musicali sono utilizzate come mai prima d’ora. Questa creazione di valore aggiunto finanzia una potente industria Internet grazie ai proventi delle pubblicità e dei dati di utilizzo. Gli operatori culturali e i produttori di contenuti sono oggi esclusi da tale catena di creazione di valore.
A seguito dell’adeguamento a favore degli operatori culturali della legge europea sul diritto d’autore relativamente al trasferimento del valore (transfer of value), anche la Svizzera deve affrontare tale dibattito. Il diritto al compenso per la fruizione di video on demand previsto dalla nuova legge sul diritto d’autore è un importante passo avanti in tal senso, ma non è sufficiente. Gli autori e gli interpreti devono essere coinvolti maggiormente nella creazione di valore sulle piattaforme online, aspetto per cui Swisscopyright si batterà con impegno nella prossima legislatura.